Scopriamo insieme i pro ed i contro del regime fiscale contabile più vantaggioso per chi sta avviando una nuova attività
Quale regime contabile fiscale scegliere?
Saper scegliere il regime contabile fiscale più adatto è molto importante per chi possiede Partita Iva e sta avviando una nuova attività.
Il regime contabile consiste in un insieme di regole ed obblighi da rispettare per chi è libero professionista e ad oggi è possibile individuare tre diversi regimi contabili: forfettario, semplificato ed ordinario.
La Legge n. 190/2014 ha introdotto nel nostro ordinamento, a decorrere dal 1 gennaio 2015, un nuovo regime fiscale denominato forfettario e destinato a persone fisiche esercenti, attività d’impresa o di lavoro autonomo che rispettino una serie di requisiti fondamentali.
Con l’entrata in vigore di suddetto regime, sono stati abrogati tutti i regimi agevolati esistiti in precedenza:
- il regime delle nuove iniziative produttive (art. 13 della L. 388/2000);
- il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, detto regime dei nuovi minimi (art. 27 co. 1 e 2 del D.L. n. 98/2011);
- il regime contabile agevolato per gli “ex minimi” (art. 27 co. 3 del D.L. n. 98/2011).
Per quanto riguarda il regime dei “minimi”, l’art 10 comma 12-undecies del D.L.192/2014, derogando a quanto disposto dall’art. 1 comma 85 della Legge di Stabilità 2015, ha prorogato fino al 31/12/2015 la possibilità di optare per tale regime fiscale contabile.
Dunque, a partire dal 2016 il nuovo regime forfettario è diventato l’unico realmente agevolato, utilizzabile sia da chi intende aprire una nuova attività, sia dai soggetti che hanno una attività già avviata, previo il rispetto dei requisiti richiesti. Tutto ciò ad eccezione di chi, fino al 2015, ha scelto di avvalersi del regime dei nuovi minimi, applicabile in via transitoria fino alla scadenza naturale.
Essendo il regime forfettario adottabile da tutte le persone fisiche, la legge ha introdotto svariati requisiti per l’accesso e la permanenza dello stesso.
Regime forfettario
Il regime forfettario risulta essere il più vantaggioso per chi sta avviando una nuova attività, ma non sempre è facile accedervi.
L’aliquota garantita da questo tipo di sistema, confermata con la legge di stabilità del 2018, è del 15% e, dunque, molto conveniente sull’imponibile.
È molto importante segnalare inoltre che l’imposta è ridotta del 5% per i primi cinque anni di attività.
Nel dettaglio, esistono svariati requisiti, limiti e vantaggi che caratterizzano il sistema forfettario.
Requisiti per accedere al regime forfettario
Fino al 31 dicembre 2018 i requisiti previsti per accedere al regime forfettario erano tre:
- non superare determinate soglie per ricavi e compensi;
- non superare la soglia di 5.000 euro di spese per lavoro dipendente;
- non superare la soglia di 20.000 euro per il costo dei beni strumentali.
La Legge n. 145/2018 ha però modificato la disciplina del regime forfettario stabilendo un unico requisito di accesso:
l’accesso al regime forfettario è permesso a tutti i professionisti e/o aziende che ottengono ricavi o compensi non superiori a € 65.000
Tassazione del regime forfettario
Fondamentale, però, è venire a conoscenza delle tasse da pagare in maniera effettiva.
Vi spiegheremo brevemente i passi da fare per calcolare l’importo esatto da versare e non incorrere in alcun tipo di problematica.
Il primo step sarà proprio calcolare il reddito imponibile, ovvero la parte di guadagno sulla quale applicare il 15% di tasse. Per ogni codice ATECO è stato stabilito un coefficiente di redditività che va moltiplicato per il reddito.
La tabella dei codici ATECO è facilmente consultabile sul sito dell’ISTAT, insieme ai relativi coefficienti.
Da qui in poi, sarà necessario sottrarre i contributi previdenziali obbligatori dal reddito, i quali variano a seconda dei fattori. Per esempio, se avete pagato 7.500 euro di contributi, ammettendo un reddito imponibile calcolato in precedenza di 23.400 euro, dovrete sottrarre dallo stesso i contributi versati.
L’ultimo step sarà moltiplicare l’importo ottenuto dalla sottrazione precedente per 15%, ossia l’aliquota prevista dal regime forfettario.
Limitazioni
Come affermato in precedenza, il regime forfettario presenta alcune limitazioni. Infatti, non è possibile beneficiare di questo tipo di sistema nell’eventualità in cui:
- per il calcolo del reddito non ci si avvalga di regimi speciali IVA o forfettari;
- non si risieda in Italia, eccetto per chi produce almeno il 75% del reddito in Italia;
- si effettuino cessioni abituali di fabbricati, mezzi di trasporto nuovi e terreni edificabili;
- si possieda una partecipazione in società di persone, associazioni professionali o imprese familiari o si controlli direttamente o indirettamente, srl o associazioni in partecipazione, con attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni;
- si è una persona fisica la cui attività d’impresa o di lavoro autonomo sia esercitata, prevalentemente, nei confronti di datori di lavoro, o soggetti direttamente o indirettamente ad essi riconducibili, con i quali sono in corso rapporti di lavoro.
Ricordiamo come il regime forfettario venga meno a partire dall’anno successivo a quello in cui si verifica una delle condizioni sopracitate o a quello in cui i ricavi superino il limite di 65.000 euro.
Vantaggi del regime forfettario
Il regime forfettario offre comunque svariati vantaggi, oltre ad un’aliquota ridotta del 15%.
Vediamo ora, nello specifico, i benefici di cui gode questo regime forfettario:
- esonero dalle scritture contabili;
- IVA assente per le operazioni attive e non detraibile sugli acquisti. Ciò prevede l’esonero dalle liquidazioni/versamenti periodici IVA, dalla dichiarazione
- annuale e dagli altri adempimenti fiscali periodici (Intra e black list);
- non assoggettamento a ritenuta alla fonte a titolo d’acconto;
- non assunzione della qualifica di sostituto d’imposta;
- esclusione dall’IRAP e dagli studi di settore/parametri;
- introduzione, con esclusivo riferimento alle imprese, del regime agevolato al 35% anche ai fini dei contributi INPS.
Questa serie di agevolazioni corrisponde ad una netta diminuzione degli adempimenti contabili e, quindi, del costo della tenuta contabile della propria attività. Se però non si possiedono i requisiti necessari per accedere a suddetto regime, è possibile optare per uno degli altri due sistemi in vigore (semplificato e ordinario).
Per maggiori dettagli puoi consultare il sito FattureInCloud.